Chi ha paura dell'AI?
L'AI è diventata argomento di discussione quotidiana a tutti i livelli, non c'è campo in cui l'intelligenza artificiale non abbia trovato applicazione e portato con se dibattiti, promotori e detrattori. Il recente sciopero degli sceneggiatori di Hollywood contro l'utilizzo dell'intelligenza artificiale nella stesura delle trame di film e telefilm, è solo uno degli esempi più recenti. Certamente l'utilizzo dell'AI ha posto una serie di interrogativi che hanno impattato un po' su tutte le categorie di lavoratori.
La paura più ricorrente rispetto all'AI è che quest'ultima possa sostituire l'operato dell'essere umano e quindi che molti posti di lavoro siano a rischio perchè considerati obsoleti e non più necessari proprio per l'avvento dell'intelligenza artificiale.
Linkedin, il social network per professionisti, ha condotto un'indagine per capire il reale livello di preoccupazione rispetto all'utilizzo dell'AI sul posto di lavoro. Il risultato è per certi versi sorprendente poichè la fascia d'età che ha esternato maggiore apprensione è quella che comprende i nati dopo il 1997, ovvero la Generazione Z mentre le giovani generazioni non vedono nell'AI una minaccia ma piuttosto uno strumento per potenziare, allargare e sviluppare le proprie competenze, infine le generazioni più mature osservano l'intelligenza artificiale con un certo distacco e nutrono un cauto ottimismo rispetto agli sviluppi futuri di questa tecnologia.
Come sempre è difficile avere un'opinione netta ed univoca rispetto ad un fenomeno che di fatto stravolge, non solo la vita quotidiana ma anche la modalità di pensiero e di azione rispetto al presente. Forse anche le rappresentazioni grafiche e cinematografiche legate alla fantascienza degli ultimi anni hanno un po' influenzato la percezione collettiva di cosa sia realmente l'intelligenza artificiale e di quali siano i limiti effettivi.
Al momento ci sono centinaia di persone che stanno utilizzando questa tecnologia per simulare interventi chirurgici di alta precisione, effettuare consulti e diagnosi mediche a distanza o monitorare a distanza esperimenti in condizioni ambientali in cui l'uomo non sopravviverebbe.
Cosa pensare quindi? Saremo tutti sostituiti un giorno dall'AI e passeremo il resto dei nostri anni in spiaggia mentre uno stuolo di robot lavora al posto nostro? Se così fosse l'intelligenza artificiale smetterebbe di farci paura.